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Visualizzazione dei post da luglio, 2010

La dittatura della nostalgia, di Ezio Abbate Abbate

Pochi minuti dopo la sonora sconfitta rifilata dalla Germania all'Argentina nei quarti di finale degli ultimi mondiali sudafricani (4 reti a 0), scrissi sulle pagine di questo blog un post intitolato Diego, grazie lo stesso . Era un piccolo e istintivo grido di sofferenza, un lamento figlio di una colpevole innocenza. Un mio caro amico legge quelle parole e qualche giorno dopo mi dice:"Avevo pensato di scrivere un commento al tuo post su Dieguito, ma mi sono accorto che le mie parole andavano al di là di un semplice commento. Non so, se vuoi te le invio lo stesso". "Qualunque cosa tu abbia scritto, la pubblicherò con piacere. Sono contento di poter ospitare sul mio blog uno spazio di riflessione", ho risposto con soddisfazione. Ed ecco riportata qui di sotto la sua replica . Si tratta di un immaginario carteggio apparso su un piccolo giornale di Buenos Aires (il Ferrocarril ) fra un Maradona ritrovatosi Uomo dopo le sberle teutoniche e il direttore del giornale

Strozzateci tutti

Da qualche giorno è on-line il blog Strozzateci tutti . Siamo un gruppo di scrittori che si occupano di mafie, ognuno con la sua sensibilità, la sua capacità analitica, la sua passione civile. Il blog anticipa l'uscita di una antologia prevista nel mese di ottobre per Aliberti Editore. Qui riporto il manifesto attorno al quale ci siamo riuniti. Il Manifesto «Essere pro o contro. Oggi la scrittura non sembra concedere possibilità ulteriori. Raccontare o non raccontare; indagare, approfondire, utilizzare i dettagli o rimanere ad un livello di superficie fatto di sensazioni e scoop quotidiani che rincorrono notizie di morti e indagati, e che poco aggiungono alle conoscenze sulle mafie. Adottare uno stile sensazionalistico che non rischia di essere accusato di antipatriottismo, ma che rischia di celebrare personaggi e comportamenti criminali favorendo più o meno consapevoli meccanismi di identificazione, o scegliere la via dell’analisi del quotidiano, conoscere, osservare, chiamare in

Hacias los 30. Parte 2

Era da tempo che non facevo un colloquio di lavoro. In realtà ne ho fatti ben pochi in questi anni di precariato o di attività free lance (che bello darsi un tono e definirsi free lance). Si lavora su segnalazione e conoscenza. Su suggerimento di un amico infedele, avevo inviato il mio curriculum a un sito web di informazione sportiva alla ricerca di collaboratori. Immaginavo che non ci fosse granchè da guadagnare, ma ho pensato che cliccare il tasto "invio" di una mail non mi costava molto e così ho fatto. Come tante altre volte, senza troppe speranze. Invece il curriculum è stato interessante e vogliono spiegarmi il progetto editoriale. Devo aggiungere il loro contatto msn, così potremo chattare e valutare se aderire o meno al progetto. Il carico di lavoro è quasi irrisorio rispetto a ciò cui sono abituato (12 ore settimanlali spalmate su 4 giorni lavorativi), ma per i primi 3 mesi non c'è retribuzione. Se i 3 mesi saranno soddisfacenti percepirò denaro, ma al momento i

Hacia los 30. Parte 1

Sono giorni che ho un terribile mal di orecchie. Anzi di orecchio. E' l'orecchio sinistro che sento fuori uso. Il mio allegro medico di base non ha voluto neanche visitarmi. "L'orecchio è una cosa delicata. Vada dall'otorino. Com'è il suo nome?". Tre quarti d'ora di fila fra vecchi che sventolavano fogli di carta per sopperire al caldo per avere una ricetta e sentirmi dire che è meglio andare da un otorino. Credo di avere un tappo di cerume. Son 2-3 giorni che metto della cerulisina, ma la situazione non sembra migliorare. Sento solo un fischio sottile e fastidioso che mi provoca anche del mal di testa. Tra un mesetto ormai compirò trent'anni e spero di non arrivare a quel fatidico giorno con questo mal di orecchie, altrimenti non avrò voglia di rispondere a tutte le telefonate di parenti e amici che saluteranno con entusiasmo il traguardo raggiunto. Ma credo che quel giorno spegnerò il telefono. Non avrò voglia di sentire nessuno. Con o senza mal

Diego, grazie lo stesso

L'articolo è stato pubblicato su http://www.agoravox.it/Diego-grazie-lo-stesso.html La volpe tedesca di rommeliana memoria ha fatto un sol boccone dell'allegra brigata argentina. Non è stata una guerra lampo, nonostante il gol immediato del vantaggio teutonico, ma una vittoria gustata con calma e pazienza. L'asado argentino è molto più saporito di un würstel tedesco e richiede tempi di cottura un pò più lunghi. Diego non ha sottovalutato l'avversario, ha forse sovrastimato la formazione che ha messo in campo. Sperava di danzare sull'armata tedesca alternando passi di tango al ritmo tutto cuore e sudore di una cumbia. E invece i tedeschi ingrugniti e agonisticamente cattivissimi hanno cavalcato come valchirie sui timidi argentini. A un altro allenatore ci verrebbe da dire: hai lasciato a casa Zanetti e Cambiasso, hai tenuto in panchina Milito, potevi far entrare Veron, hai insistito con un imbarazzante Demichelis e uno spaesato Otamendi (destinato comunque a una gran

Busco paz

Busco paz para mi alma. La busco en una noche poblada por caras que Dios olvidó. La busco mirando la niebla de un cigarrillo. La busco caminando sin destino. La busco escuchando la ciudad que duerme. La busco muriendo al atardecer. La busco renaciendo al amanecer. A.L'.M.