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Mediamafia in viaggio

Il tema della rappresentazione delle mafie è un terreno decisivo di lotta per una società che aspiri ad una compiuta democrazia. Non solo per la comprensione dei fenomeni criminali in sé, ma anche per la propria capacità, come opinione pubblica e corpo politico, di auto-raccontare il proprio rapporto con essi. Il cinema italiano, con la sua forza artistica, comunicativa ed espressiva, sarà sempre un terreno di sfida democratica, continuerà ad essere una finestra sull'Italia, alla quale si affaccerà chi vorrà sapere qualcosa su di noi, sul nostro stato di salute, sulle nostre idee. Non ci sembra quindi un caso che un piccolo ma sudato libro come ‎Mediamafia - Cosa Nostra fra cinema e TV si trovi in 9 biblioteche di università straniere, con quelle statunitensi a farla da padrone (qui l'elenco completo). Un grazie a chi ha creduto in questo volume, a chi lo ha letto, a chi lo ha voluto raccontare in pubblico, sulla stampa, alla radio, alla tv.

- Bayerische Staatsbibliothek (München, Germany)
- Harvard College Library (Cambridge, United States)
- Harvard University (Cambridge, United States)
- Columbia University Libraries (New York, United States)
- Cornell University Library (Ithaca, United States)
- Princeton University Library (Princeton, United States)
- Library of Congress (Washington, United States)
- Northwestern University (Evanston, United States)
- Stanford University Libraries (Stanford, United States)

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«Fútbol y Patria». «Peronistas, Populistas y Plebeyos». «Historia mínima del fútbol en América Latina». Questi sono solo tre titoli di una ricca produzione saggistica fatta di cronache politico-culturali e indagini sociologiche e letterarie. Chi vuole sapere di calcio e cultura popolare sudamericana deve passare per gli scritti di Pablo Alabarces e capirà qualcosa di cantanti mitologici come Palito Ortega, rock, tifoserie, sistema mediatico, violenza da stadio. Sociologo, argentino classe 1961, Alabarces è titolare di cattedra presso la UBA, l’Università di Buenos Aires. Lo incontriamo a Roma, zona Stazione Termini. Pablo è da poco rientrato nella capitale al termine di un bel soggiorno in una Napoli ebbra di festa per lo scudetto e dopo aver visitato Viggianello, borgo della Basilicata ai piedi del Pollino. «È la quinta volta che sono in Italia. Non ero mai stato nel paese dove nel 1882 nacque Antonio Carmelo Oliveto, mio nonno materno», ci racconta mentre ci incamminiamo verso Piazza

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