Sta per finire questa campagna elettorale per le politiche. La quarta vissuta con il senno della ragione, la terza vicino ad Alessandra. E stasera ho deciso di buttare giù queste due righe. Anno 1996. Quando Prodi battè Berlusconi e nel mondo si agitava il ramoscello dell'Ulivo mondiale, ero più preoccupato per le sorti del Napoli di Beto, Cruz e Boghossian che doveva affrontare il Vicenza in finale di Coppa Italia. Andò bene all'andata con una mezza rovesciata di Pecchia. 1 a 0 al San Paolo. Andò malissimo al ritorno negli ultimi minuti dei supplementari. 3 a 0 per i veneti di Guidolin. Per me un fiume lacrime, un pugno alla porta e mio padre che arrivò alla minaccia di non farmi più vedere una partita di calcio. D'altronde ero recidivo. Già nel '90, dopo Italia - Argentina, avevo lanciato in aria un cuscino rischiando di fare seri danni a un prezioso vaso. Anno 2001. Tutta un'altra storia. Ero uno che di politica "capiva" e litigava in famigl...