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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

Larraín, il corpo e la storia. Recensione al volume di Emanuele Rauco

Il corpo e la storia. Queste le parole chiave con cui si sviluppa l’analisi della cinematografia di Pablo Larraín, autore cileno in concorso a Venezia 2023 con  El Conde , commedia dark/horror e probabile metafora del Cile contemporaneo con il dittatore Pinochet nei panni di un vampiro. A sezionare la complessa e ricca filmografia di questo regista nato a Santiago nel 1976, tre anni dopo il golpe ai danni del Cile democratico targato Salvador Allende Gossens, è Emanuele Rauco, critico cinematografico, membro della Commissione di selezione del Festival di Venezia e da poche settimane direttore artistico della rassegna in riva al Lago Trasimeno «Castiglione del Cinema». La prefazione del suo volume ( Pablo Larraín. Il corpo e la storia , pp. 150, 16 euro, Bietti) è affidata invece alla firma di Alberto Barbera. Nelle prime pagine, il direttore artistico della Mostra di Venezia sottolinea come il lavoro compiuto vada ad indagare, attraverso un suo esponente di respiro mondiale, una cinema

1990, Italia-Argentina. La recensione al volume “Quando eravamo felici” di Corrado De Rosa

Se, camminando tra gli scaffali di una libreria, la vostra attenzione dovesse ricadere sulla copertina di un libro dallo sfondo azzurro che ospita la sagoma incompleta di un pallone e otto mattoncini tricolore disordinatamente distribuiti, la percezione del rischio di essere travolti da un’operazione editoriale costruita sulle emozioni e sui rimpianti di un tempo lontano potrebbe essere avvertita in maniera netta e decisa. Anche perché gli elementi grafici sono lì per accompagnare un titolo ( Quando eravamo felici ) e un sottotitolo ( Italia-Argentina 1990: la partita da cui tutto finisce ) che rimandano la memoria collettiva all’estate tutta italiana di trentatré anni fa. Quella delle «Notti magiche» cantate in un rock cortese e garbato da Edoardo Bennato e Gianna Nannini. La bella – fino ad un certo punto – stagione del secondo mondiale disputatosi nel nostro Paese, cinquantasei anni dopo quelli di epoca fascista che videro l’Italia conquistare la prima Coppa Rimet ai danni della Cec