Leonardo Sciascia, L'Espresso 27 Aprile 1980 Tutte le associazioni segrete che - quale ne sia il fine - usano il crimine come mezzo , si somigliano non solo nella struttura organizzativa e gerarchica, ma anche nella ricerca ed espansione, intorno a sé, di un contesto silenzioso, omertoso e di protezione. Tanto più una società si riconosce nelle leggi che le associazioni segrete vogliono ignorare o abbattere, e se ne sente garantita, tanto meno diffuso sarà, intorno al raggruppamento clandestino, il contesto direttamente o indirettamente protettivo. Nel fenomeno mafioso, cui di solito si fa richiamo a paragone di ogni altra associazione segreta criminale, il tessuto protettivo che lo circonda è così variamente intramato e complesso, così durevole e tenace, che la paura finisce con l'apparire elemento secondario. Se poi si tiene presente che la mafia non è mai stata considerata - se non dal fascismo - come fatto eversivo dell'ordine costituito ma piuttosto come sistema para...