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Visualizzazione dei post da giugno, 2010

Brano tratto da "Cuando me muera quiero que me toquen cumbia", di Cristian Alarcón

A lo largo de Quirino Costa, sobre el borde del descampado, una hilera de jóvenes vaciaba los cargadores disparando haciael barro roseco del baldío."Salimos de acá y dimos la vuleta por los lugares donde él siempre andaba. Cuando la pompa fúnebre se asomó frente a la villa los tiros sonaban como en Navidad. Así fue la despedida de Víctor", recuerdaorgullosa Sabina. Lo enterraron con las banderas de Boca y Tigre cubriendo el cajón. Y entre las decenas de coronas había una igual a la que había pedito durante sus últimos meses, acosado por la policía: "Si me agarran, que me hagan una corona con flores de Boca", había dicho como bromeando sobre un futuro anunciado. Tratto da Cuando me muera quiero que me toquen cumbia. Vidas de pibes chorros , Cristian Alarcón, Grupo Editorial Norma

Estela e Diego

L'articolo è stato pubblicato su http://www.agoravox.it/Estela-e-Diego-due-sogni-da.html Nel giugno del 1978 Estela era una insegnante bella ed elegante, sposata con Guido Carlotto, un industriale chimico di origine italiana. Sua figlia Laura aveva 23 anni, studiava Storia all’Università de La Plata, militava nella “Gioventù Universitaria Peronista” e in quei giorni avrebbe dovuto mettere al mondo un bambino. Ma dal novembre del 1977, di Laura non si avevano più notizie. Era scomparsa nel nulla come altre migliaia di militanti politici. In Argentina c’era una dittatura, celata sotto il nome di “Processo di riorganizzazione nazionale”. Il 24 marzo del 1976 il generale dell'esercito argentino Jorge Rafaél Videla, l'ammiraglio della marina Emilio Eduardo Massera (iscritto alla Loggia P2) e il brigadiere dell'aeronautica Orlando Ramón Agosti avevano assunto il potere con un colpo di Stato. Nel giugno del 1978, in Argentina sarebbero arrivate centinaia di giornalisti da tutt

Ragionando sulle parole e sulla figura di Ezio Tarantelli

Quando sono stato chiamato a lavorare per il documentario sulla vita di Ezio Tarantelli ( La forza delle idee , regia di Monica Repetto, realizzato in collaborazione con Luca Tarantelli) non conoscevo affatto la figura umana e intellettuale di questo economista. Il suo nome lo legavo a una piccola e macabra filastrocca che di tanto in tanto ci tocca aggiornare. Roberto Ruffilli come Ezio Tarantelli. Massimo D'Antona come Roberto Ruffilli e Ezio Tarantelli. Marco Biagi come Massimo D'Antona, Roberto Ruffilli e Ezio Tarantelli. Periodicamente nel nostro Paese un cosiddetto cervello a servizio dello Stato cade sotto i colpi delle Brigate Rosse. Questo era il punto da cui partivo. E a cadere negli ultimi venticinque anni, sono stati quattro i giuslavoristi e economisti del lavoro che insegnavano all'università, che collaboravano con il sindacato e con i ministeri. Dopo l'omicidio Moro, il terrorismo rosso non colpiva più al cuore dello Stato, ma aveva iniziato a puntare le

"Ezio Tarantelli. La forza delle idee"

L'Associazione Pier Paolo Pasolini - Cervaro presenta: Ezio Tarantelli. La forza delle idee, regia di Monica Repetto. Interverranno Luca Tarantelli e Monica Repetto Appuntamento: 4 giugno 2010, Ore 18.00. Auditorium Bellini, Via Prato Piternis - Cervaro (Fr) Dott. Andrea Meccia, Ufficio Stampa Ass. Cul. Pier Paolo Pasolini Cervaro 349.8389359 - 349.0987189 - a.c.pasolini@gmail.com Il documentario è stato realizzato dalla Fondazione Tarantelli a 25 anni dall'omicidio dell'economista da parte delle Brigate Rosse. Era il 1985, e l'Italia non era ancora del tutto uscita dagli anni di piombo. Le BR continuavano a colpire. Dopo l'omicidio del sindacalista Guido Rossa e la gambizzazione di Gino Giugni (il padre dello Statuto dei lavoratori), i bersagli erano diventati esponenti del mondo economico-sindacale. Il 27 marzo del 1985 a Roma, nel cortile della Facoltà di Economia e Commercio de La Sapienza, la vita del giovane Professore Ezio Tarantelli, "