Milano: la città che lo spot dell’Amaro Ramazzotti nel 1985 disegnava come “generosa, positiva, ottimista, efficiente”, come “una Milano da vivere, da sognare, […] da bere”. Una videocamera ci accompagna in una casa sporca e trascurata, incasellata in un grigio caseggiato popolare. Lì vive una famiglia di origine siciliana, composta da una mamma e due bambini. Rosetta (interpretata da Valentina Scalici) ha undici anni e una passione per le canzoni di Nino D’Angelo; suo fratello Luciano (Giuseppe Ieracitano) di anni ne ha nove e il suo cuore batte per l’Inter. Di loro padre non si sa nulla. Per ovviare alla miseria che li tormenta, Rosetta è costretta da sua madre a prostituirsi. Prima del rapporto, invoca sommessamente l’angelo custode. Mentre un cliente si accomoda nella sua camera, vediamo Luciano, malinconico e silenzioso, allontanarsi stringendo fra le mani una carta da mille lire. A rompere il perverso equilibrio familiare, l’intervento di una pattuglia. Da quel momento per Lucian...