A ventiquattr’ore dalla chiusura di questo politicamente discusso e discutibile mondiale qatarino, da mettere in archivio per i posteri per quanto visto sul campo, vi è senza dubbio il tentativo di “maradonizzazione” di Lionel Messi. Sottolineava questo processo di mutazione della Pulga nata trentacinque anni fa nella città di Rosario anche Emanuela Audisio sulle colonne de La Repubblica l’11 dicembre. Lo faceva commentando, a freddo, la vittoria dell’Argentina ai calci di rigore contro l’Olanda nei quarti di finale. Un Messi così con la sua Argentina – tra coppe americhe e mondiali – non si era infatti mai visto. Non tanto dal punto di vista tecnico-tattico, quanto dal punto di vista caratteriale. Il mondiale del Qatar ci ha regalato una Pulga a tutto campo padrona indiscussa della pelota e un calciatore capace di “maradoneare”, di invitare alla lotta e sfidare l’avversario, caricandosi sulle spalle il peso di una squadra e di u...