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9 maggio 1978. Aldo Moro e Giuseppe (Peppino) Impastato. Due tragedie nazionali

Ci sono volti, nomi, luoghi, circostanze, episodi, coincidenze, pensieri che ti entrano dentro e diventano tutt'uno con il tuo respiro fisico e mentale. La storia di Aldo Moro e Peppino Impastato e' per me un caso paradigmatico. Il corpo di Moro fu ritrovato intorno alle ore 13,30 di quel 9 maggio e fu subito tragedia nazionale. Poche ore prima a Cinisi, un paesino ad alta densità mafiosa, veniva ritrovato il corpo del giovane "terrorista suicida" Peppino Impastato. La sua morte sarebbe rimasta per anni solo una tragedia familiare.
Voglio ricordare chi erano queste due vittime del Potere, ma non me la sento di metterli dentro uno stesso articolo. L’approccio con cui ho cercato di capire cosa sia successo quel 9 maggio a Roma e Cinisi è troppo diverso e non assimilabile. Il coinvolgimento emotivo è differente.
Aldo Moro avrebbe potuto essere uno zio o un nonno simpatico, dalla parlata affabulante, reazionario fino al punto giusto ma comprensivo delle mie istanze di ribellione e opposizione al Potere.
Peppino Impastato è morto a soli trent'anni e conserviamo di lui l'immagine di un giovane attivista che sembra essere un compagno con cui avrei potuto (forse) condividere lotte ed ideali, (forse) litigare e bere una birra per chiudere un litigio, sicuramente ammirare il coraggio del pensiero e dell’azione.
Sono solo convinto che quel 9 maggio 1978, in Italia, la migliore spinta innovatrice del ’68 terminava nella furia omicida e controrivoluzionaria del brigatismo rosso e nella morte della migliore incarnazione dello spirito di ribellione e degli ideali di quegli anni.

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