Sono giorni che ho un terribile mal di orecchie. Anzi di orecchio. E' l'orecchio sinistro che sento fuori uso. Il mio allegro medico di base non ha voluto neanche visitarmi. "L'orecchio è una cosa delicata. Vada dall'otorino. Com'è il suo nome?". Tre quarti d'ora di fila fra vecchi che sventolavano fogli di carta per sopperire al caldo per avere una ricetta e sentirmi dire che è meglio andare da un otorino. Credo di avere un tappo di cerume. Son 2-3 giorni che metto della cerulisina, ma la situazione non sembra migliorare. Sento solo un fischio sottile e fastidioso che mi provoca anche del mal di testa. Tra un mesetto ormai compirò trent'anni e spero di non arrivare a quel fatidico giorno con questo mal di orecchie, altrimenti non avrò voglia di rispondere a tutte le telefonate di parenti e amici che saluteranno con entusiasmo il traguardo raggiunto. Ma credo che quel giorno spegnerò il telefono. Non avrò voglia di sentire nessuno. Con o senza mal d'orecchie.
Palermo, ore 22 circa È sera, ma fa caldo come se fosse mezzogiorno. Siamo ad agosto. Alessandra è andata a dormire. È stanca. Oggi è stato un lungo giorno. Parecchie ore prima Dormiamo in un ostello nel cuore di Ballarò. Dalla stanza da letto si vede la cupola della chiesa del Carmine. Dalle macchine e dalle finestre la colonna sonora che attraversa la città è la musica napoletana neomelodica. Sui muri scorticati e degradati decine e decine di manifesti annunciano i concerti di Gianni Celeste, Mauro Nardi, del piccolo Patrizio, di Gianni Antonio, Gianni Nani, Marco Bologna, Gianni Vezzosi, Tony Colombo e altri ancora. Nino D’Angelo è stato qui a cantare a luglio per la festa di Santa Rosalia. La ragazza della reception ci dice che Nino è un mito a Palermo. Prendiamo la macchina. Oggi dobbiamo andare a Corleone e Portella della Ginestra. Sentivo la necessità vitale di vedere il paese di Liggio, Riina e Bagarella. Dovevo andare a vedere il luogo in cui erano stati uccisi qu...
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