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Venticinque anni che quel sorriso non illumina più il suo lungo viso. Venticinque anni che quegli occhialoni tondi non fanno da filtro al suo sguardo sul mondo. Venticinque anni che i suoi piedi non mettono in moto una Méhari ariosa e libertaria, allegra e scanzonata. Venticinque anni senza Giancarlo Siani, cronista ucciso dalla camorra, una sera di settembre, sotto casa sua al Vomero. Venticinque anni di costruzione di una memoria storica e sociale che solo chi vuole ignorare può dire di non conoscere.
La proiezione - Occhi piccoli e vivi, due fessure illuminate da passione e emozione. Così erano l’altro giorno (23 settembre) gli occhi del regista Maurizio Fiume dopo la proiezione di E io ti seguo, il suo film del 2003 girato in ricordo di Giancarlo Siani. Voce quasi tremante invece quella di Yari Gugliucci, l’attore che fece rivivere sui suoi polpastrelli la passione giornalistica del giovane Giancarlo. Lo ha ricordato così al Cinema Filangieri di Napoli anche il Coordinamento Giornalisti Precari per la Campania. Sono passati 9 anni dal primo ciak, e dall’avventuroso percorso di questo film piccolo, discreto, coraggioso, scomodo, emozionante, intenso.
Film story - Meriterebbe ampio spazio solo il percorso produttivo e distributivo del film. Una storia nella storia che riassumiamo per sommi capi. Fiume, aspirante cronista, frequentava nel 1984 un corso di giornalismo all’Università Popolare di Napoli tenuto dal sociologo Amato Lamberti. Giancarlo Siani, già avviato alla professione, teneva qualche lezione raccontando la sua esperienza sul campo. Pochi mesi dopo venne ucciso e per Maurizio la storia di Giancarlo divenne un’ossessione da esorcizzare cercando di raccontare quella vicenda. Con il soggetto In nome di Giancarlo, nel 1987 Fiume vinse il premio per il miglior soggetto originale della Cooperativa Cinema Democratico, presieduta da Ugo Pirro, uno dei più grandi sceneggiatori nella storia del cinema politico italiano. In nome di Giancarlo nel 1990 divenne un docudrama . Negli anni Fiume non smise mai di documentarsi approfondidamente sul caso Siani (articoli, carte giudiziarie, consulenze giornalistiche, indagini delle forze dell’ordine) fino a giungere alla decisione di girare il film con pochi soldi e pochi mezzi ma con una troupe giovane e piena di entusiasmo. Budget inziale 350 milioni di lire. Spesa finale 250.000 Euro e Maurizio è costretto a vendere la sua casa di proprietà di Roma. Nel frattempo la famiglia Siani non lo aveva autorizzato a usare il nome di Giancarlo. Quando il film finalmente fu completato, il comitato di redazione de Il Mattino lo censurò senza mezze misure sulle sue pagine. Il personaggio di finzione del giornalista Santilli, che nel film ruba dalla scrivania di Giancarlo importanti documenti pronti a essere pubblicati in un libro-inchiesta, rappresentava nella narrazione del film «quei lati oscuri interni alla redazione de Il Mattino».
Il dvd – Ma il tempo sembra essere galantuomo con la pellicola di Fiume. Il critico Morando Morandini scrisse che E io ti seguo «avrebbe meritato miglior distribuzione» e il film piano piano sembra godere dell’attenzione che merita. L’industria culturale ha oggi i mezzi per non lasciar morire i suoi “prodotti”. Lo scorso anno fu distribuito nelle edicole della Campania allegato a una pubblicazione locale (Chiaia Magazine), il 23 settembre 2009 un passaggio televisivo sul satellite (Current Tv) e finalmente una pubblicazione degna dell’importanza del film. Infatti E io ti seguo è stato pubblicato in dvd dalla etichetta indipendente Eskimo di Dario Formisano, produttore cinematografico e amico di vecchia data di Maurizio Fiume. Una videointroduzione e un racconto dedicato a Siani del giovane scrittore Angelo Petrella, una lunga intervista a Maurizio Fiume che racconta tutta la vicenda del film, sono alcuni dei contenuti extra che arricchiscono una pubblicazione importante. Un’operazione culturale che non spegne i riflettori sulla drammatica vicenda di Giancarlo Siani e che racconta la complessa vicenda umana, produttiva e distributiva vissuta da Maurizio Fiume, regista eretico, autore coraggioso.
Venticinque anni che quel sorriso non illumina più il suo lungo viso. Venticinque anni che quegli occhialoni tondi non fanno da filtro al suo sguardo sul mondo. Venticinque anni che i suoi piedi non mettono in moto una Méhari ariosa e libertaria, allegra e scanzonata. Venticinque anni senza Giancarlo Siani, cronista ucciso dalla camorra, una sera di settembre, sotto casa sua al Vomero. Venticinque anni di costruzione di una memoria storica e sociale che solo chi vuole ignorare può dire di non conoscere.
La proiezione - Occhi piccoli e vivi, due fessure illuminate da passione e emozione. Così erano l’altro giorno (23 settembre) gli occhi del regista Maurizio Fiume dopo la proiezione di E io ti seguo, il suo film del 2003 girato in ricordo di Giancarlo Siani. Voce quasi tremante invece quella di Yari Gugliucci, l’attore che fece rivivere sui suoi polpastrelli la passione giornalistica del giovane Giancarlo. Lo ha ricordato così al Cinema Filangieri di Napoli anche il Coordinamento Giornalisti Precari per la Campania. Sono passati 9 anni dal primo ciak, e dall’avventuroso percorso di questo film piccolo, discreto, coraggioso, scomodo, emozionante, intenso.
Film story - Meriterebbe ampio spazio solo il percorso produttivo e distributivo del film. Una storia nella storia che riassumiamo per sommi capi. Fiume, aspirante cronista, frequentava nel 1984 un corso di giornalismo all’Università Popolare di Napoli tenuto dal sociologo Amato Lamberti. Giancarlo Siani, già avviato alla professione, teneva qualche lezione raccontando la sua esperienza sul campo. Pochi mesi dopo venne ucciso e per Maurizio la storia di Giancarlo divenne un’ossessione da esorcizzare cercando di raccontare quella vicenda. Con il soggetto In nome di Giancarlo, nel 1987 Fiume vinse il premio per il miglior soggetto originale della Cooperativa Cinema Democratico, presieduta da Ugo Pirro, uno dei più grandi sceneggiatori nella storia del cinema politico italiano. In nome di Giancarlo nel 1990 divenne un docudrama . Negli anni Fiume non smise mai di documentarsi approfondidamente sul caso Siani (articoli, carte giudiziarie, consulenze giornalistiche, indagini delle forze dell’ordine) fino a giungere alla decisione di girare il film con pochi soldi e pochi mezzi ma con una troupe giovane e piena di entusiasmo. Budget inziale 350 milioni di lire. Spesa finale 250.000 Euro e Maurizio è costretto a vendere la sua casa di proprietà di Roma. Nel frattempo la famiglia Siani non lo aveva autorizzato a usare il nome di Giancarlo. Quando il film finalmente fu completato, il comitato di redazione de Il Mattino lo censurò senza mezze misure sulle sue pagine. Il personaggio di finzione del giornalista Santilli, che nel film ruba dalla scrivania di Giancarlo importanti documenti pronti a essere pubblicati in un libro-inchiesta, rappresentava nella narrazione del film «quei lati oscuri interni alla redazione de Il Mattino».
Il dvd – Ma il tempo sembra essere galantuomo con la pellicola di Fiume. Il critico Morando Morandini scrisse che E io ti seguo «avrebbe meritato miglior distribuzione» e il film piano piano sembra godere dell’attenzione che merita. L’industria culturale ha oggi i mezzi per non lasciar morire i suoi “prodotti”. Lo scorso anno fu distribuito nelle edicole della Campania allegato a una pubblicazione locale (Chiaia Magazine), il 23 settembre 2009 un passaggio televisivo sul satellite (Current Tv) e finalmente una pubblicazione degna dell’importanza del film. Infatti E io ti seguo è stato pubblicato in dvd dalla etichetta indipendente Eskimo di Dario Formisano, produttore cinematografico e amico di vecchia data di Maurizio Fiume. Una videointroduzione e un racconto dedicato a Siani del giovane scrittore Angelo Petrella, una lunga intervista a Maurizio Fiume che racconta tutta la vicenda del film, sono alcuni dei contenuti extra che arricchiscono una pubblicazione importante. Un’operazione culturale che non spegne i riflettori sulla drammatica vicenda di Giancarlo Siani e che racconta la complessa vicenda umana, produttiva e distributiva vissuta da Maurizio Fiume, regista eretico, autore coraggioso.
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