Il Luna Park di Buenos Aires è il tempio della musica e della boxe in Argentina. Quando un artista o un pugile si esibiscono in quello stadio coperto alla fine di Avenida Corrientes, la strada che non dorme mai, vuol dire che ha raggiunto l'apice del suo successo. Maradona vi organizzò addirittura la festa del suo matrimonio con Claudia Villafañe. Anni dopo Rodrigo Bueno, el córdobes, cantò lì, nella città del tango, con il suo cuarteto. Si vestì da boxeador, petto nudo e sudore in mostra, e cantò a piena voce La mano de Dios. Oggi Diego compie 50 anni. Nel giugno del 2000 Rodrigo moriva in un incidente stradale a soli 27 anni. Oggi FBCalcio ( la prima Facebook-Review sul mondo del calcio) e questo blog li ricordano entrambi. Buon ascolto...
«Fútbol y Patria». «Peronistas, Populistas y Plebeyos». «Historia mínima del fútbol en América Latina». Questi sono solo tre titoli di una ricca produzione saggistica fatta di cronache politico-culturali e indagini sociologiche e letterarie. Chi vuole sapere di calcio e cultura popolare sudamericana deve passare per gli scritti di Pablo Alabarces e capirà qualcosa di cantanti mitologici come Palito Ortega, rock, tifoserie, sistema mediatico, violenza da stadio. Sociologo, argentino classe 1961, Alabarces è titolare di cattedra presso la UBA, l’Università di Buenos Aires. Lo incontriamo a Roma, zona Stazione Termini. Pablo è da poco rientrato nella capitale al termine di un bel soggiorno in una Napoli ebbra di festa per lo scudetto e dopo aver visitato Viggianello, borgo della Basilicata ai piedi del Pollino. «È la quinta volta che sono in Italia. Non ero mai stato nel paese dove nel 1882 nacque Antonio Carmelo Oliveto, mio nonno materno», ci racconta mentre ci incamminiamo verso Piazza
Commenti
Posta un commento