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Il Paradiso sul rettangolo verde

«Difficilissimo cercare di spiegare una partita in cui la scuola mistica prende a calci nel culo il razionalismo»
                               
La Redó, 12 Marzo 2012

La prima pagina del quotidiano "Olé"
Da quelle parti, quando il pallone è messo in moto da un tocco morbido che scavalca il portiere in uscita, dicono che il giocatore ha fatto “una vaselina”. I gol così nessuno li dimentica facilmente. Ma se con quella “vaselina” qualcuno ha il diritto di portare il pallone a casa perché di gol ne ha fatti tre, se quello è il nono gol che decide un match incredibile a 10 secondi dalla fine, se in quel modo si dà il primo successo ad una squadra senza punti in cascina fino ad allora, si ribaltano i pronostici di un inedito testa-coda, si fa chiudere l’imbattibilità della squadra di casa dopo 33 partite, si fa incassare il quinto gol ad un portiere che nelle precedenti 23 ne aveva presi solo 6, le porte della Storia sono spalancate.


Siamo in Argentina. Quinta giornata del Torneo Clausura 2012. Per il sito La Redó quello a cui si è accennato non è stato solo il match della stagione ma addirittura il miglior incontro degli ultimi dieci-venti anni. Il titolo scelto per celebrarlo è stato Paraíso. Per chi crede nel calcio, il Paradiso si è materializzato quando l’attaccante ospite in maglia rossa è andato via all’anziano difensore in maglietta blu e giallo oro. Il portiere gli si è fatto incontro ma dopo qualche secondo ha raccolto il pallone in fondo al sacco, udito il triplice fischio finale dell’arbitro e i cori di incitamento dei suoi tifosi. Per coloro che credono invece nel calcio (e nello sport) come pura affermazione di sé e sconfitta dell’avversario non si sentano destinatari (né in potenza né in atto) di quel titolo. Pensino ai fuorigiochi millimetrici, ai rigori presunti anche all’ennesimo replay, si esaltino per tarantolati allenatori senza voce a fine gara, per acrobati prestati al calcio, per scudetti giustamente annullati e purtroppo riassegnati, per infantili giochi dietrologici, difendano uomini che con lo sport non hanno nulla a che vedere, aspettino le interviste del fine gara come dichiarazioni post-consiglio dei ministri. Per loro il Paradiso non esiste. Esiste solo l’Inferno. Ovvero l’assenza di amore.

P.S. L’attaccante che ha portato a casa il pallone è Ernesto Farías, detto El Tecla, 13 presenze nel Palermo. La maglia rossa che indossa è quella dell’Indipendiente di Avellaneda. Il suo collega che il gol della vittoria se lo è invece mangiato è Santiago Silva, detto El Tanque. Fino a qualche settimana fa militava nella Fiorentina. L’anziano difensore è Rolando Schiavi, detto El Flaco. Spalle incurvate, naso aquilino e quarant’anni ben portati. La maglia blu e giallo oro è quella del Boca Juniors. Il portiere infilato dalla “vaselina” è Agustín Orión. Il risultato finale è stato Boca Juniors-Indipendiente 4-5. Il teatro di cotanto spettacolo “La Bombonera” di Buenos Aires. 




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