«E tu, caro Roberto Saviano: tu, quand'è che farai sentire un fiato, un sussurro di solidarietà ai nove giornalisti che il signor Giovanni Cosentino intende crocifiggere con una richiesta danni di un milione 200mila euro e la DISTRUZIONE di tutte le copie del volume edito da Centoautori?? Stona il tuo silenzio. Ma io almeno so, io - Giuseppe Crimaldi - che forse è solo un non colpevole ritardo. Eppure ti sarebbe bastato leggere pagina 15 de "Il Giornale" di due giorni fa per capire che una sola riga dettata a una qualsiasi agenzia, o magari in uno dei tanti set che ti ospitano in tv - ci avrebbe fatto sentire meno soli»
La frase qui riportata è apparsa sulla Pagina Facebook del libro "Il Casalese - Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro". Il volume è stato scritto da Massimiliano Amato, Luisa Maradei, Ciro Pellegrino, Arnaldo Capezzuto, Corrado Castiglione, Peppe Papa, Antonio Di Costanzo, Enzo Senatore e Giuseppe Crimaldi. A darlo alle stampe è stata la Casa editrice "CentoAutori", con sede a Villaricca (Napoli).
Il libro è la "biografia non autorizzata" di Nicola Cosentino, detto Nick 'O Americano, ex Sottosegretario all'Economia ed ex coordinatore regionale del Pdl.
Sul sito del quotidiano La Repubblica (in data 4 Aprile), si legge che gli autori «domani sapranno se il loro libro (...) sarà sequestrato e distrutto, o meno. La decisione spetta al tribunale di Napoli, la prima udienza con procedura d'urgenza ex articolo 700 del codice di procedura civile è stata fissata su richiesta di Giovanni Cosentino, amministratore unico dell'Aversana Petroli e della Ip Service, e fratello del parlamentare Nicola, ex sottosegretario all'Economia oltre che ex coordinatore regionale del Pdl. All'editore CentoAutori e a quattro dei nove autori del libro-inchiesta che racconta la storia del fratello di Cosentino e le vicende economiche della famiglia, è stata avanzata una richiesta di risarcimento danni di un milione e 200mila euro. Di cui un milione per danni morali e patrimoniali, il resto a titolo di riparazione pecuniaria».
NON LASCIAMO SOLI QUESTI GIORNALISTI
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