Mentre negli altri Paesi europei la criminalità non “fa storia”, riguardando le fasce meno integrate e acculturate della società, in Italia la storia nazionale, quella con la S maiuscola, è insestricabilmente intrecciata con quella della criminalità di settori significativi della sua classe dirigente, tanto che in taluni tornanti essenziali non è dato comprendere l’evoluzione dell’una senza comprendere i nessi con la seconda. Questa criminalità dei potenti si è declinata dall’Unità d’Italia ad oggi su tre versanti: la corruzione sistemica, la mafia e lo stragismo per fini politici. La questione criminale dunque in Italia è inscindibile da quello dello Stato e della democrazia.
Roberto Scarpinato, Il ritorno del principe, Chiarelettere, Milano - 2008
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