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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

Una serenità indecifrabile

Qualche giorno fa ho visto i quadri di Gaspare Mutolo, l’autista di Totò Riina. Da anni Mutolo è un collaboratore di giustizia. Le sue opere sono quasi tutte firmate “Mutolo Gaspare”. Prima il cognome e poi il nome, come un uomo quando si t rova al cospetto della Legge. Prima il cognome e poi il nome, come in un interrogatorio. Prima il cognome e poi il nome, quello che sei viene dopo. Nelle trenta tele esposte - dedicate a quella Palermo e a quella Sicilia che Mutolo non visita da anni - ho visto un cielo limpido e sereno e un mare solcato da navi che non conoscono la tempesta. Ho capito che lo sguardo di Mutolo si ferma al Monte Pellegrino, dominus della città, meta dei fedeli di Santa Rosalia. Oltre non riesce ad andare con il suo stile "grezzo, impuro e naturale" (cit. Fulvio Abbate). Ho visto serenità interiore in quelle tele, anche quando gigantesche piovre dai neri tentacoli abbracciavano le ordinate e colorate case palermitane. Quella serenità che ho ...

Ciao Mariangela...

Va bene, La Polizia ringrazia - in onda stasera su Rai Tre - è il padre nobile del genere poliziottesco. Va bene, La polizia ringrazia è anche il primo film in cui Steno firma la regia come Stefano Vanzina. La polizia ringrazia non è un brutto film. Ma da qui a mandarlo in onda per ricordare la scomparsa della Melato ce ne passa. Sarà questione di diritti. Sarà mille altre cose. Ma Mariangela, se puoi, perdona loro. E che la terra ti sia lieve. Adieu...

''Non mi basta la solidarietà, voglio giustizia per mio padre''

 Nel 2002  Rosario D'Amico ha assistito alla morte del papà, travolto da un muletto, mentre lavorava come lui alla Fiat di Pomigliano. Dieci anni e due sentenze dopo, non ha ancora avuto giustizia "Nel processo d'appello il giudice ha dato la prescrizione ai tre imputati, riconosciuti colpevoli in primo grado. Una sentenza scandalosa, visto che, come ha scritto la Procura, la prescrizione scatta soltanto nel 2018". Il suo appello alle istituzioni: "Il Capo della Stato mi ha espresso la sua solidarietà con una medaglia alla memoria di mio padre. Lo ringrazio ma adesso voglio giustizia" nell'ambito dell'inchiesta "Quando il lavoro uccide" realizzata da Pasquale Notargiacomo con la collaborazione di Andrea Meccia. Il montaggio è di Filomena Canino

Viaggio nel cantiere pericolante

Un piccolo imprenditore edile che stava continuando nella costruzione della sua opera, nonostante il responsabile della sicurezza dell'impresa avesse interrotto i lavori per un problema al ponteggio, messo in evidenza già da una frana. E' la situazione scoperta dai tecnici della Asl Roma G, che seguiamo in una loro ispezione nei dintorni della Capitale, con una telecamera nascosta. "Le violazioni sui piccoli cantieri sono le più ricorrenti e le più pericolose" ci dicono i tecnici nell'inchiesta "Quando il lavoro uccide" realizzata da Pasquale Notargiacomo con la collaborazione di Andrea Meccia. Il montaggio è di Filomena Canino

''Nella magistratura regna tanta indifferenza''

Magistrati non specializzati, uffici giudiziari inadeguati, controlli irrisori e un apparato repressivo che non funziona per i reati sulla sicurezza dei lavoratori. E' il quadro delineato da Beniamino Deidda, già procuratore generale di Firenze e tra i massimi esperti della materia. "La legislazione non è più indietro di altri Paesi ma in Italia si è sempre registrata una diffusa disapplicazione delle norme in questo settore". Le sue dichiarazioni nell'inchiesta "Quando il lavoro uccide" realizzata da Pasquale Notargiacomo con la collaborazione di Andrea Meccia. Il montaggio è di Filomena Canino  

"La mia vita rovinata da un infortunio"

Una frattura al polso e un probabile errore sanitario hanno reso Luca Benevelli, ex magazziniere della provincia di Reggio Emilia, invalido sul lavoro a soli 28 anni. "Come se mi avessero tagliato l'ala destra, visto che sono anche un musicista". Cinque anni dopo, con due operazioni tardive e una lunga serie di problemi medici non risolti, la causa giudiziaria è ancora ferma: "Il datore di lavoro afferma di non ricordare nulla". Ora vive con un sussidio di 500 euro al mese . Il suo racconto nell'inchiesta "Quando il lavoro uccide" realizzata da Pasquale Notargiacomo con la collaborazione di Andrea Meccia. Il montaggio è di Filomena Canino

Lavoratori dell'edilizia in Campania, uno su sette è a norma

4 Gennaio 1991. Il sindacalista della Cgil Campania Michele Russo viene gambizzato da uomini del clan La Torre. Racconterà il boss Augusto: "L'imprenditore Letizia mi disse che c'era un certo Russo che gli dava fastidio. Non volle capire che la doveva smettere..." Oggi Russo è un tecnico che si occupa ancora di sicurezza nei cantieri e di portare i diritti laddove non ci sono. Ecco la sua testimonianza rilasciata per l'inchiesta "Quando il lavoro uccide" realizzata da Pasquale Notargiacomo con la collaborazione di Andrea Meccia. Il montaggio è di Filomena Canino