Traduco di mio pugno parte dell'analisi autorevole di Horacio Verbitsky oggi su
Página/12, quotidiano argentino. Francesco I viene definito con la parola
tedesca "ersatz", letteralmente un surrogato. Scrive Verbitsky:
"Sarà un successore di minor qualità, tipo una pietanza fatta
di sola acqua e farina che le madri povere danno ai loro figli per ingannare la
loro fame. (...) Sul
soglio pontificio non siederà un vero francescano ma un gesuita che si farà
chiamare Francesco, come il poverello di Assisi. Un’amica argentina, mi scrive
confusa da Berlino che per i tedeschi, che non conoscono la sua storia, il
nuovo Papa è un terzomondista. Piccola confusione. (…) La sua biografia è
quella di un populista conservatore, simile a quella di Pio XII e di Giovanni
Paolo II: inflessibili in questioni dottrinarie ma con un’apertura verso il
mondo, e in particolar modo, verso le masse diseredate. (…) Se Papa
Pacelli accettò i finanziamenti dalla Cia per sostenere la Democrazia Cristiana
e impedire la vittoria comunista nelle elezioni del dopoguerra e se Wojtyla fu
l’ariete che aprì il primo buco nel Muro di Berlino, il Papa argentino potrà svolgere
un pari ruolo nel contesto latinoamericano. I suoi trascorsi nella “Guardia di
Ferro”, il verbo populista che non ha dimenticato - e con cui potrebbe anche
far sue alcune questioni storiche come quella delle Isole Malvinas - lo mettono
in condizioni di dare una direzione a questo processo, così da apostrofare gli
sfruttatori e predicare mansuetudine agli sfruttati"
Affermare che un libro di storia sia sempre un’opera di storia contemporanea non basta a spiegare l’attualità di un volume che sa guardare, con un approccio interdisciplinare, ad una particolare forma di produzione audiovisiva, il fu (?) cinema di propaganda. Parola fulcro, quest’ultima, che ci serve a capire il lavoro di Mariangela Palmieri, docente di Storia del cinema all’Università di Salerno le cui ricerche vertono sugli audiovisivi come fonte storica. Ma di che oggetto stiamo parlando, dunque, e quale la contemporaneità della sua analisi? Sotto la nostra lente vi sono le pagine di Schermi nemici. I film di propaganda della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano (1948-1964) uscito per Mimesis Edizioni con la prefazione di Pierre Sorlin (Collana «Passato prossimo», pp. 182, 17 Euro). Un’opera che guarda ad un’epoca cronologicamente lontana ma storicamente ancora densa di significati per il nostro presente. Almeno per due motivi. Il primo perché viviamo nella cosidde...
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