Passa ai contenuti principali

Mediamafia. Cosa Nostra fra cinema e TV


In questi giorni in libreria arriva il mio lavoro Mediamafia - Cosa Nostra fra cinema e tv (Di Girolamo editore), una storia della mafia, del cinema di mafia e della sua rappresentazione televisiva dagli anni '70 ai giorni nostri. La copertina è d'autore (la foto è tagliata, perdonaci Letizia Battaglia). La prefazione è di Umberto Santino, uno dei più attenti studiosi di criminalità organizzata. Il libro si chiude con le interviste a Roberto Scarpinato, Procuratore Capo di Palermo e a lei, ancora lei, la grande Lady Battaglia. Devo ringraziare molte persone per questo lavoro. Qui è impossibile farlo. Per saperne di più andate a pag. 193. Buona lettura!

SCHEDA LIBRO: La mafia è da tempo un tema di forte richiamo spettacolare. Ci si domanda spesso se tutto ciò sia un bene o un male. Siamo di fronte a un fenomeno bivalente in cui l'informazione si intreccia con la mitizzazione, il racconto delle vicende con l’enfatizzazione delle leggende. Questo libro delinea una storia della mafia e della sua rappresentazione cinematografica e televisiva dagli anni '70 ai giorni nostri. Uno strumento utile per orientarsi nel mondo delle rappresentazioni del fenomeno Cosa Nostra, soprattutto quando pone problemi e suscita interrogativi, evitando, da un lato, di aderire senza filtri alla rappresentazione cinematografica e televisiva della mafia e, dall'altro, di rigettarla in blocco. Il testo, attento al linguaggio dei mafiosi e a quello sui mafiosi, si muove fra le pieghe di film e sceneggiati Tv, canzoni, titoli di giornale, dichiarazioni di uomini politici, spot pubblicitari. 
Un’analisi originale e necessaria nel complesso universo dei media in cui romanzi, film e serie Tv si ispirano alle vite dei mafiosi i quali, a loro volta, si ispirano alle narrazioni incentrate sulle loro storie. Il mondo delle immagini e la cronaca finiscono così per condizionarsi a vicenda, in un circolo di causa­effetto che va conosciuto, studiato e analizzato.

Il testo contiene approfondimenti sui film: Cadaveri eccellenti (Rosi, 1976); Il Ladro di Bambini (Amelio, 1992); Tano da morire (Torre, 1997); Il Divo (Sorrentino, 2008); La mafia uccide solo d'estate (Pif, 2014) e sullo spot pubblicitario della Nuova Fiat 500 (2007). 

ISBN 978-88-97050-34-6
Pagg. 200
Euro 15,00

Commenti

Post popolari in questo blog

«L'è lü!». E il mostro fu sbattuto in prima pagina...

Sei i protagonisti di una grottesca scena messa su dallo Stato italiano. E' il 16 dicembre del 1969 a Roma, in tribunale. Quattro poliziotti ben vestiti, pettinati e con la barba fatta; un ballerino anarchico, con la barba incolta, stravolto dopo una notte insonne per via di un interrogatorio e un tassista milanese. «L'è lü (E' lui)!», escalama il tassista Cornelio Rolandi. «Ma m'hai guardato bene?», ribatte l'anarchico Pietro Valpreda. «Bè, se non è lui, chi'l gh'è no», si convince il Rolandi. E così il mostro fu sbattuto in prima pagina. Il Rolandi si era presentato dai carabinieri di Milano la mattina del 15 dicembre, mentre si svolgevano i funerali di Piazza Fontana, convinto di aver trasportato sul suo taxi il responsabile della strage alla Banca dell'Agricoltura. La sua macchina era posteggiata a poco più di 100 metri dalla filiale. Un uomo con una valigetta aveva chiesto di portarlo nei pressi della Banca e di aspettarlo lì. Pochi minuti dopo era ...

«E a Palermo che birra bevete?»

Palermo, ore 22 circa È sera, ma fa caldo come se fosse mezzogiorno. Siamo ad agosto. Alessandra è andata a dormire. È stanca. Oggi è stato un lungo giorno. Parecchie ore prima Dormiamo in un ostello nel cuore di Ballarò. Dalla stanza da letto si vede la cupola della chiesa del Carmine. Dalle macchine e dalle finestre la colonna sonora che attraversa la città è la musica napoletana neomelodica. Sui muri scorticati e degradati decine e decine di manifesti annunciano i concerti di Gianni Celeste, Mauro Nardi, del piccolo Patrizio, di Gianni Antonio, Gianni Nani, Marco Bologna, Gianni Vezzosi, Tony Colombo e altri ancora. Nino D’Angelo è stato qui a cantare a luglio per la festa di Santa Rosalia. La ragazza della reception ci dice che Nino è un mito a Palermo. Prendiamo la macchina. Oggi dobbiamo andare a Corleone e Portella della Ginestra. Sentivo la necessità vitale di vedere il paese di Liggio, Riina e Bagarella. Dovevo andare a vedere il luogo in cui erano stati uccisi qu...

“La piovra” in onda e la tv battezzò il racconto della mafia

Rai Uno, 11 marzo 1984, ore 20.30. Dopo il Tg, il primo canale della Radio televisione italiana presenta «un film in sei puntate». «Panorami siciliani profondi: un commissario venuto dal Nord indaga sulla morte di un collega, sulla figlia rapita, su una ragazza misteriosa e gattopardesca dedita alla droga, su fatti che non riesce a spiegare, su altri fatti che invece sa spiegarsi benissimo ma che non può provare». Così si legge sul Radiocorriere di quella settimana. Si tratta del primo episodio di uno sceneggiato che, ibridando generi differenti, conterà dieci edizioni. Il pubblico italiano, nell’anno del trentennale del piccolo schermo, guarda «una storia esemplare di mafia» che segnerà per sempre l’immaginario nazionale e internazionale sulla rappresentazione del grande crimine e della Sicilia. La trama di quella prima stagione l’hanno scritta Nicola Badalucco, trapanese, Lucio Battistrada e Massimo De Rita. La sceneggiatura è del premio Oscar Ennio De Concini. Le musiche di Riz Orto...