All’alba Rosetta e Luciano si svegliano e escono dalla macchina, mentre Antonio continua a dormire. I bambini sono di spalle, seduti su di un marciapiede rosicchiato. Il piccolo Luciano sente freddo. Rosetta lo copre con una giacca di jeans, e gli dice: «Magari all’istituto c’è il campo di pallone… ti pigliano subito a giocare». Con questa speranza, si chiude il loro viaggio nell’Italia di fine Prima Repubblica.
Tratto dal capitolo dedicato a Il ladro di bambini (G. Amelio, 1992) in Mediamafia - Cosa Nostra fra cinema e TV di A. Meccia
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