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Cosa ho visto negli occhi di uno straniero?

Il brano che segue è stato elaborato nell'ambito del corso di formazione Radici e spaesamento -  Appunti per una scuola con i migranti (aprile 2016) organizzato dall'Associazione Asinitas all'isola di Stromboli. 
I corsisti al lavoro per un'attività sullo "sguardo"

Y. J. è arrivato in Italia dall'Africa, in compagnia dei suoi occhi a mandorla. Ha i capelli con una cresta. I suoi compagni lo chiamano Pogba. E questo non gli piace. «Io sono Y. J. e sono senegalese. Niente più». Qualche giorno fa, è venuto a scuola custodendo un foglio piegato fra le mani. I suoi occhi sempre dolci avevano un odore differente. Profumavano di soddisfazione, di orgoglio e di un pizzico di imbarazzo. Y. aveva compiuto un passo decisivo per il suo percorso di vita. Aveva gettato se stesso oltre il presente, rielaborando il suo passato. Lui, un tempo analfabeta, aveva affidato i suoi pensieri, i suoi traumi ad una pagina bianca, trasformandola in poesia. Nella sua stanza. Da solo. In autonoma volontà. Nel suo sguardo tenero, meraviglioso contrappunto di un viso spigoloso, ho visto la gioia ardente di chi è finalmente padrone della sua vita.

Stromboli, 16 Aprile 2016

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