L'undici aprile 2016, a Padula (Salerno) è stata inaugurata la "Casa Museo - Joe Petrosino".
La casa conterrà una "Galleria virtuale su mafie e antimafia", un percorso multimediale realizzato attraverso materiali audiovisivi e fotografici originali montati con tecnologie digitali di ultima generazione (la direzione scientifica è stata curata dalla cattedra di Public & Digital History dell’Università di Salerno). Un museo non mummificato, ma interattivo e destinato ad arricchirsi giorno per giorno. Le ricerche del materiale presso le Teche Rai, il Centro Sperimentale di Cinematografia, la Biblioteca Nazionale sono state curate da Andrea Meccia. Segue la nota del direttore scientifico Marcello Ravveduto.
L’inaugurazione della rinnovata Casa/Museo “Joe Petrosino”, sarà l’occasione per presentare in anteprima nazionale la “Galleria virtuale su mafie e antimafia” – parte integrante della Casa/Museo, nata grazie ad un accordo tra il comune di Padula e Rai Teche – la cui direzione scientifica è stata curata dalla cattedra di Public & Digital History dell’Università di Salerno.
La Galleria, realizzata con materiali originali montati con tecnologie digitali di ultima generazione, è uno strumento bivalente, immaginato sia per l’utilizzo didattico, sia per la ricerca scientifica. Nel primo caso i visitatori potranno approfondire la storia delle mafie e dell’antimafia grazie ad una serie di clip attivabili con touch screen; nel secondo caso ricercatori e studiosi potranno accedere alla Digital Library, attraverso un glossario di parole chiave o tramite una ricerca libera, per esaminare la documentazione integrale dei filmati Rai: una vera e propria postazione tematica dislocata nei locali del museo.
La Casa/Museo “Joe Petrosino” sarà, quindi, anche un luogo di ricerca scientifica, una “stazione” di Public & Digital History, sulle mafie e sull’antimafia, alla quale potranno accedere liberamente docenti universitari, esperti, studiosi, dottori di ricerca e laureandi per consultare e analizzare il prezioso patrimonio documentale messo a disposizione da Rai Teche.
Le stanze aperte al pubblico sono così distribuite: Cosa nostra americana, Mafia e Antimafia, Camorra e Anticamorra, Venti Liberi (ovvero la storia dei primi vent’anni dell’associane “Libera contro le mafie”). In ognuna di esse è possibile vedere e ricostruire, attraverso videoclip suddivisi per eventi e personaggi, i momenti salienti che hanno caratterizzato i processi di modernizzazione dei fenomeni mafiosi connessi al divenire della storia nazionale, ma anche, e forse soprattutto, l’impegno di donne e uomini che si sono opposti alla protervia della criminalità organizzata. L’intento è quello di sfruttare, grazie alla reinterpretazione digitale di immagini, suoni e testi (senza nulla togliere al rigore della divulgazione storica con metodo scientifico), tutte le potenzialità narrative delle fonti audiovisive e dell’immaginario collettivo sedimentatosi nel corso degli anni.
Il direttore scientifico
Marcello Ravveduto
Commenti
Posta un commento